giovedì 6 marzo 2014

So Long and

So Long and Thanks for All the Fish (8.9.2013)


 Thanks4AlltheFish* 

So Long and Thanks for All the Fish è il titolo di un libro di Douglas Adams del 1984, parte della trilogia di 5 libri The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, un film, una serie TV alla BBC. I 5 volumi venduti a 15 mio di copie hanno divertito mezzo mondo.
L’idea di questo titolo: una tangenziale hiperspaziale deve passare proprio dove c’è il pianeta terra che quindi va eliminato. I piani sono disponibili per anni ma gli umani non se ne interessano. I delfini, creature decisamente più intelligenti, divertiti da questi strani abitanti del pianeta, l’ultimo giorno prima dell’eliminazione della terra se ne vanno, cantando (nel film) So Long and Thanks for All  the Fish.
A me ha affascinato da sempre questa grottesca parodia della stupidità umana, stupidità scelta per mediocrità, non certo per deficit. E siccome una delle tragedie umane che più sollecitano le mie riflessioni è proprio quella sulla stupidità ritenuta l’opzione migliore, vorrei questa frase sulla mia tomba, come ultimo grido contro lo spreco di risorse.
Credo infatti che la mediocrità e la stupidità siano scelte maggioritarie a livello di individui e di gruppi, perché ritenute più vantaggiose e non perché mancano le risorse intellettuali per fare diversamente. Non credo nella cattiveria, se non come patologia rara, rarissima anzi (serial killer, dittatori pazzi ecc), mentre nella normalità gli umani scelgono ciò che gli appare come più interessante dal profilo del guadagno personale. Il guaio sta in un pensiero sbagliato, ritenuto erroneamente come estremamente vantaggioso, per cui lo si sceglie coscentemente.
Un esempio per me flagrante, deformazione professionale probabilmente, è l’idea di solidarietà e di bene comune: chi comprende che essere solidali è la scelta più intelligente dal profilo del guadagno a lunga scadenza, senza eroismi né elucubrazioni moralistiche, si muoverà su quella strada convinto che sia vantaggiosa. Chi pensa che il bene comune sia il  massimo bene personale, sarà logicamente conseguente: pensa così e quindi agisce così. Non è buono e generoso, ma è intelligente.
L’umanità fa prevalentemente scelte stupide dando l’impressione di imparare poco dalla storia, solo perché pensa male. Un pensiero sano è un pensiero intelligente che permette di cogliere i vantaggi di una certa visione e la sue conseguenze operative.
È in questa prospettiva che sono divertito dalla trovata di Douglas Adams, che fra l’altro era amico di Davide Gilmour chitarrista dei Pink Floyd che ha suonato al suo funerale nel 2001.

*So Long and Thanks for All the Fish, o anche solo la seconda parte, è una forma di saluto piuttosto usata, anche nei blog

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