Non voglio i pantaloni corti (18.10.2013)
Ho intervistato un vecchio amico per la trasmissione televisiva
CATIvideo in onda su TeleTicino e su youtube. Assieme abbiamo presentato
un video di 4 minuti, realizzato 28 anni fa’, il Cantico delle creature
cantato e rappresentato da un gruppo di “allora ragazzi” della colonia
integrata che abbiamo cominciato a fare una quarantina di anni fa e che
ancora oggi si ripete ogni estate, condotta da nuove generazioni, alcuni
figli di quelli che l’hanno iniziata. L’intervista col video del 1985 è su youtube.
L’amico, Giordano, cinquantenne, da alcuni mesi è in clinica per un
guaio all’anca che non vuol guarire e gli rende la vita difficile. Ma a
rendergliela davvero difficile, non solo gli ultimi mesi, è un
cromosama, il 21.
Abbiamo piacevolmente evocato davanti alle 5 telecamere che ci
circondavano nel giardino dell’Ars Medica, l’avventura giovanile della
produzione video in colonia a Melchsee-Frutt del cantico scritto da San
Francesco in volgare, come ha voluto precisare. Momento di piacevole
protagonismo di Giordano.
Per me c’era una sola nota stonata: l’abbigliamento. Giordano ha le
gambe bendate e la cosa sarebbe passata inosservata se non avesse
portato dei pantaloncini corti assolutamente fuori luogo per un
cinquantenne che si fa intervistare in TV. Ma ancora una volta
sottilmente ecco il tarlo della discriminazione legata all’handicap: con
la trisomia 21 vanno bene i pantaloncini corti! Non si tratta di
cascare nella trappola del “down è bello” perché non lo è per niente,
alla faccia degli olandesi che hanno realizzato la miniserie TV Downistie per affermare questa stupidaggine.
Mi sono chiesto, nel caso fossi stato al posto di Giordano, impedito
nella deambulazione e nell’autonomia dell’abbigliamento, se qualcuno
avesse osato vestirmi coi pantaloncini corti per fare un’intervista
televisiva in giardino, cosa avrei fatto? Probabilmente, non avendo un
cromosomino impazzito, avrei trovato il modo per incenerire chi mi
avesse trattato così.
Mi spiace Giordi, anche se tu eri tutto contento dell’intervista e fortunatamente non ti sei accorto di nulla.
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