domenica 29 ottobre 2023

Dal Dilruba al Taus


Se hai un Dilruba ma desiderassi avere un Taus?

Una domanda sibillina, non sono in molti a porsela, forse qualcuno in India, chissà. Io avendo da anni un Dilruba, quando ho scoperto l'esistenza del Taus, che è all'origine del Dilruba, avrei voluto proprio averlo nella mia collezione di strumenti. Ma è piuttosto caro e poi mi son detto che si poteva tentare la trasformazione del Dilruba: una sorta di ritorno alle origini.

Ma vale la pena di tornare indietro nella storia: Il sesto dei dieci guru della religione Sikh, il principe Guru Hargobind (1595 –1644), passeggiando in un bosco sentì cantare un pavone, ne fu incantato e subito chiese di costruire uno strumento che riproducesse quel suono stupendo. Così, storia o leggenda che sia, nacque il TAUS che significa "pavone". E in effetti col Taus - o col Dilruba - si riesce a riprodurre un suono abbastanza simile al canto o piuttosto alle grida del pavone.
Il Taus sembra un piccolo sitar indiano, con cassa principale in legno - e non la zucca del sitar -, ma la grande differenza è che si suona con l'arco che quindi dà sonorità particolari, allungate e direi ipnotiche. 


Sono sempre più attirato dalle sonorità degli strumenti a corde suonati con l'arco piuttosto che con una penna o con le unghie. E in fondo mi piacciono molto i suoni "slide" ottenuti strisciando oggetti lisci sulle corde, perché hanno qualche similitudine coi suoni ottenuti con l'archetto.

Riprendendo la storia, si scopre che un altro principe sihk, il decimo e ultimo guru "umano" Sikh, il Guru Gobind Singh (1666 –1708) trasformò il Taus in Dilruba.

Praticamente si é tolto il pavone, per semplificare lo strumento che veniva utilizzato anche in guerra e trasportato a cavallo.



Ho cominciato a documentarmi sulla forma vera del pavone che volevo costruire.


Devo dire che i Taus moderni, anche quelli di prezzo elevato, hanno ridotto il pavone a una specie di coperchio decorativo, appiattito da togliere facilmente, che ha fatto perdere la corporeità 3D dei pavoni dei Taus antichi che si vedono nei musei.


Ho quindi cercato un po' di immagini di Taus antichi.


Ho disegato uno schizzo di riferimento per preparare i pezzi di legno da incollare dando quindi spessore al pavone.

E ho ordinato, come sempre da Aliexpress, le penne di pavone per la coda e per la cresta.

Ho tagliato i pezzi di legno, li ho incollati e ho cominciato a lavorare il blocco di legno.


Ho realizzato un incastro per poter togliere il pavone quando si devono cambiare le corde. È piuttosto macchinoso ma funziona e il pavone é stabile e sembra un pezzo unico con lo strumento anche quando si manipola energicamente il tutto.


Disegno e scultura con un utensile interessante per realizzare la testa e il becco. Alla fine la pittura con un colore che ho fatto fare sul modello dello strumento, molto costoso ma non preciso, per cui ho dovuto aggiungere un po' di nero.


Ho costruito il supporto per la coda del pavone.

La cresta poi con l'adattamento della lunghezze delle piume

Ho voluto aggiungere una piccola zucca secca al manico come risulta su alcune immagini di Taus. Si tratta, come per altri strumenti come ad esempio il Sitar, di una cassa di amplificazione visto che il manico é cavo. L'effetto si sente. Ho trovato online una piccola zucca decorativa e l'ho adattata e bucata. Ho avuto qualche difficoltà con la verniciatura perché la superficie della zucca non é per niente porosa e la vernice non attacca.



Alla fine ho aggiunto due piedi metallici cromati al pavone - con gommini di piede di violoncello - per aumentare la stabilità dello strumento mentre lo si suona. 


E per la stessa ragione ho adattato una specie di supporto "da spalla" fatto con un pezzo di vecchio archetto, e persino una piccola cintura di stoffa, perché l'aggiunta della zucca rende impossibile tenere lo strumento nella posizione che permette di suonarlo normalmente appoggiandolo alla spalla sinistra.