martedì 15 ottobre 2024

Ricordando Giacomo Contri

La pulsione di morte come lavoro per morire


Il 21 gennaio 2022 moriva Giacomo Contri, l’amico saggio che mi ha aperto lo sguardo sul punto nodale dell’esistenza: il pensiero sano. Spesso mi ritrovo a riflettere su questa questione che è carica di prospettive e di speranza perché il patrimonio straordinario di cui posso disporre è il pensiero. 
Il 12 ottobre 2024 al simposio della SAP (Società Amici del Pensiero) Raffaella Colombo, presidente e moglie di Giacomo Contri, lo ha ricordato nei suoi ultimi giorni. Ho trovato stupendo l’accompagnamento alla morte, l’approccio della morte prossima, riletta attraverso la pulsione di morte come lavoro per morire.

(Testo rivisto da Raffaella Colombo)
Premetto a quello che avevo preparato per oggi un commento all’intervento di Mariella, una sottolineatura. Pulsione di morte significa che stiamo parlando della morte reale, ma stiamo parlando anche di cadaveri viventi, cioè di chi vive come morto o desiderando la morte. Non c’è dubbio, diceva Mariella leggendo Freud, che ogni essere vivente morirà.
Io ho avuto il privilegio di accompagnare, e state attenti! non è un discorso tristo, ho avuto il privilegio di accompagnare Giacomo Contri fino alla morte e ho capito quello che è in atto in un uomo che, gravemente ammalato, a un certo punto…, un uomo che non ha mai pensato alla morte, l’avrà forse fatto come tutti da nevrotico ma il pensiero sano non pensa alla morte, “la morte non è un pensiero”, diceva Giacomo Contri, anzi si pensava eterno, e aveva sempre un domani. È arrivato un momento qualche settimana prima, e sempre di più negli ultimi giorni, in cui non solo gli veniva meno il corpo, ma era sempre più incapace, inabile di recepire gli eccitamenti, fino agli ultimi due giorni quando non riusciva a bere, a mangiare, neanche a fumare [chi lo ha conosciuto sa cosa intendo dire]. [Persino parlare gli era diventato uno sforzo immane di articolazione e emissione di voce: solo parole-frasi e un’ultima frase-messaggio, l’ultimo suo ricomporsi]. Insomma il corpo gli era venuto meno come quel bene che è, nell’essere umano, la fonte dell’eccitamento, la fonte della spinta all’eccitamento assunta dal pensiero come esso stesso eccitamento. Non posso dire che non volesse eccitamenti, cioè non volesse più saperne di quello che veniva dall’esterno, ma non sapeva come raccoglierli.
Ebbene, questo corrisponde alla descrizione di Freud ripresa da Mariella (intervento precedente), della pulsione di morte. La pulsione di morte è una legge (pulsione /legge) così come lo è la pulsione, o legge di moto a meta, salvo che non ha la meta del profitto, ha un’altra meta, quella del “basta, va bene così”, dello spegnere [l’ancora e ancora]. Ed è a tal punto attiva da formare un’attività. Infatti la tradizione parla di “buona morte”. E lui ha seguito la forma di questo movimento fino a non respirare più. Io considero questo ‘non più’ come ‘la meta normale’ della pulsione di morte. Considero cioè la pulsione di morte come ‘lavoro per morire’. Così come per chi resta ci sarà un lavoro di lutto da fare, che è il lavoro per lasciarlo andare. Io, quantomeno, mi sono accorta che si trattava di questo per me: lasciarlo andare, nel pensiero, nel ricordo, negli errori percettivi delle prime settimane quando si è abituati a certi movimenti, a certi comportamenti.
Ma, ecco che questa stessa pulsione di morte può avere altre mete: mete patologiche, cioè non volerne più sapere di eccitamenti esterni. Non volerne più sapere di nessuno, il ritiro fino all’autismo, fino alla catatonia, che però per un vivente con un organismo sano non riesce, non si riesce. Il catatonico non riesce a non sentire niente, infatti sente tutto ma ha la superbia di non far sapere agli altri il suo desiderio di ottenere profitto, di ottenere il rapporto con un altro: “io non ho bisogno di nessuno”. Volevo aggiungere questa sottolineatura e distinzione a quanto detto da Mariella, perché in effetti la forza presente come possibilità di “spegnere”, di non volerne più sapere, esiste come forza biologica. Alla fin fine è lo stesso per il senso di sazietà: “basta così” equivale a non volere più eccitamento. Ed è, Freud parlava di “impasto”, è impastata con la legge di moto a meta, le serve, non le è opposta, nel pensiero sano.

lunedì 14 ottobre 2024

The Heart of a Luthier

L'AI canta per me

Da tempo sono fra quelli che si interessano al dibattito e alle riflessioni sull'intelligenza artificiale. La svolta è epocale e complicata perché c'è in atto un rovesciamento di paradigmi che hanno accompagnato l'umanità per molto tempo, quindi trovare l'equilibrio, le soluzioni e la regolamentazione necessaria per questo nuovo assetto é molto difficile e rischioso. Ma non si torna indietro e bisogna che gli "ottimisti" si adoperino perché il buon senso prevalga e la rivoluzione planetaria sia a misura d'uomo. Siccome sono nel campo di quelli che vedono nell'AI il bicchiero mezzo pieno, sono contento di essere nato in tempo per vedere cose carine come quella che racconto ora.

Mio figlio Gioacchino ha scritto un testo su di me con ChatGPT e ha chiesto a suno.com di farne una ballata. Ecco il testo e la ballata. Per far pronunciare alcune parole ha dovuto "correggerle" come Giger (l'artista H. R. Giger) con Geegher!

"The Heart of a Luthier"
(A Ballad for Roby)

[Verse 1]
In the quiet hills of Ticino,
Where the rivers softly flow,
There’s a man whose hands bring life
To what others might not know.
With his tools and gentle touch,
He restores what time’s left behind,
Asian strings, or maybe a drum,
If it’s broken, to Roby it’ll hum.

[pre chorus]
Don’t ask him to dinner or a social event,
He’d rather be home with incense scent!

[Chorus]
He’s got more movies than he’ll ever see,
Thousands of tapes, now all in HD,
Harley rides, and Hendrix jams,
Escher prints and Giger’s hands.
Oh, Roby Noris, life’s your stage,
Tech-savvy wizard at any age.
With raglio dell'asino in your ears,
You're rocking through your golden years!

[Verse 2]
The world outside may rush away,
But he prefers the quiet stay,
He worries sometimes, about people’s lack,
Of passion, of drive, of motivation’s track,
But Roby, don’t fret, you’re showing the way,
By living your life with gusto each day.

[Chorus]
He’s got more movies than he’ll ever see,
VHS turned to USB.
Harley rides, and Hendrix jams,
Escher prints and Giger’s hands.
Oh, Roby Noris, life’s your stage,
Tech-savvy wizard at any age.
With raglio dell'asino in your ears,
You're rocking through your golden years!

[Bridge]
You see a world that’s lost its spark,
Where people stumble in the dark.
But you still dream, you still believe,
In what the heart and mind can weave.
With music, with hope, you build anew,
A chair, an instrument, a brighter view.
And though you stay away from crowds,
Your presence lifts us all somehow.


Traduzione italiana


“Il cuore di un liutaio”
(Una ballata per Roby)


[Strofa 1]
Nelle tranquille colline del Ticino,
dove i fiumi scorrono dolcemente,
C'è un uomo le cui mani danno vita
A ciò che altri non sanno.
Con i suoi attrezzi e il suo tocco gentile,
ripristina ciò che il tempo ha lasciato,
uno strumento orientale o forse un tamburo,
Se è rotto, per Roby vibrerà.

[pre-coro]
Non invitatelo a cena o a un evento sociale,
preferisce stare a casa con il profumo dell'incenso!

[Coro]
Ha più film di quanti ne vedrà mai,
Migliaia di cassette, ora tutte in HD,
girii in Harley e jams di Hendrix,
stampe di Escher e mani di Giger.
Oh, Roby Noris, la vita è il tuo palcoscenico,
mago della tecnologia a qualsiasi età.
Con il raglio dell'asino nelle orecchie,
Sei in grado di vivere magnificamentei tuoi anni d'oro!

[strofa 2]
Il mondo fuori può correre via,
ma lui preferisce rimanere tranquillo,
A volte si preoccupa della mancanza nella gente,
di passione, di slancio, di motivazione,
Ma Roby, non preoccuparti, stai mostrando la strada,
vivendo la tua vita con gusto ogni giorno.

[Coro]
Ha più film di quanti ne vedrà mai,
VHS trasformati in USB.
Giri in Harley e jams di Hendrix,
stampe di Escher e mani di Giger.
Oh, Roby Noris, la vita è il tuo palcoscenico,
mago della tecnologia a qualsiasi età.
Con il raglio dell'asino nelle orecchie,
Sei in grado di vivere magnificamentei tuoi anni d'oro!

[Bridge]
Vedi un mondo che ha perso la sua scintilla,
dove la gente inciampa nel buio.
Ma tu sogni ancora, credi ancora,
in ciò che il cuore e la mente possono tessere.
Con la musica, con la speranza, costruisci di nuovo,
Una sedia, uno strumento, una vista più luminosa.
E anche se stai lontano dalle folle,
la tua presenza ci solleva tutti in qualche modo.