giovedì 13 marzo 2014

1000 settimane di TV



1000 settimane di TV firmata Caritas Ticino (13.3.2014)


Articolo per la rivista Caritas Ticino sulla produzione ventennale televisiva di cui mi occupo.

 

1000 settimane di TV firmata Caritas Ticino

20 anni di produzione televisiva, 1000esima puntata di CATIvideo su Teleticino, 750 video su youtube

 



Appollaiati sopra alle palette del CATIDEPO (deposito merci su carrelli elettrici) della sede di Pregassona di Caritas Ticino, abbiamo filmato la millesima puntata di CATIvideo, già Caritas Insieme, la trasmissione settimanale interamente prodotta e realizzata autarchicamente nei nostri studi. 20 anni di produzione televisiva ininterrotta che, nel gioco dei numeri, mi ha prodotto una certa emozione al traguardo della millesima puntata. Dal ricordo pionieristico delle avventure iniziali nel solaio di via Lucchini a Lugano, alla sofisticata tecnologia attuale con le scelte formali piuttosto osé che abbiamo adottato nel corso degli anni. La comunicazione elettronica di Caritas Ticino deve tutto al coraggio e alla lungimiranza del vescovo Eugenio Corecco che, già ammalato, ci aveva consegnato un’eredità straordinaria indicandoci una strada difficile ma affascinante per diffondere una visione antropologica segnata dalla carità evangelica. Il vescovo Giuseppe Torti, suo successore parlerà dell’avventura televisiva come di una risposta alla povertà di verità e di idee. Su questa traccia si è inserita la scelta di privilegiare il pubblico digitale - i navigatori del web - che non è raggiunto normalmente dalle parole della fede, che non è ancora fra le priorità della comunicazione della Chiesa. La serie video di 102 puntate su “Il pensiero economico in Caritas in veritate” su youtube è forse l’esempio emblematico di questa strategia divulgativa; si è trattato infatti di portare, rendendolo appetibile, il pensiero economico sviluppato nell’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI del 2009, a un pubblico che non è avvezzo agli approfondimenti economici né tantomeno leggerebbe un’enciclica papale. Abbiamo collocato economisti e pensatori in una casetta colorata virtuale chiedendogli di spiegare in pochi minuti i diversi concetti economici sviluppati da quel testo densissimo di spunti. E l’hanno fatto credo anche con un certo piacere, e il loro sforzo non si esaurirà perché in rete i video rimangono per sempre e non sono bruciati dal ritmo dell’informazione tradizionale che considera vecchio tutto ciò che si è prodotto ieri.
La sfida maggiore comunque credo sia quel continuo tentativo di trovare formule nuove e piacevoli per agganciare un pubblico che naviga in rete e condurlo per qualche minuto proponendo un pensiero spesso controcorrente; così il format televisivo sviluppato pensando al web, ci ha portato a scelte formali prese a prestito dai generi più diversi per dare dinamica e ritmo a personaggi e a contenuti che di per sé rimanderebbero normalmente a situazioni assolutamente statiche, radiofoniche, insomma poco televisive. Abbiamo ad esempio abolito il cavalletto per le telecamere e filmiamo contemporaneamente da più angolazioni, con inquadrature diverse, per poter poi presentare in diverse finestre i soggetti che parlano come se fossero circondati da un pubblico virtuale che li osserva muovendosi intorno. Questo modo di fare TV non piace a un pubblico tradizionale ma per avere qualche chance di raggiungere quello digitale abbiamo creduto fosse una strada interessante. I click su youtube direbbero che abbiamo ragione tenuto conto che non proponiamo intrattenimento leggero ma approfondimenti piuttosto pretenziosi. Centinaia di ore di produzione televisiva per migliaia di volti che hanno dato forma e colore a questa incredibile avventura che se nel 1994 quando è nata, sembrava una follia, anche oggi ha dell’incredibile visto che le esigenze tecniche e formali sono cresciute a dismisura e produrre a livello broadcast ogni settimana è un impegno notevolissimo.

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