21 gennaio: un anniversario che mi interroga
Due amici, mariti di
due sorelle mie amiche muoiono lo stesso giorno a distanza di 13 anni. Giacomo
un anno fa. Non credo ad una coincidenza ma a qualcosa di misterioso che ha
legato queste due persone straordinarie che ho avuto la fortuna di frequentare,
e che riconosco fra i pochi saggi che hanno accompagnato la mia vita.
Erano due che pensavano bene.
Mi mancano. Se struggente è la mancanza di
persone a cui si è voluto bene, incolmabile è il desiderio di poter dialogare
ancora con chi era geniale nella capacità di sguardo sulla realtà. Nostalgia e
bisogno di saggi, di maestri con cui condividere l’anelito esistenziale: chi
sono? Da dove vengo? Dove vado? Con Carlo e Giacomo ho sperimentato quasi in
modo tangibile che ciò che conta veramente è il pensiero. L’azione segue, può
anche essere dirompente ma pur sempre effimera rispetto al pensiero che rimane
nel tempo, come espressione della verità che non può essere
cancellata. Tutto può essere tolto e spazzato via ma non il pensiero. Questo ho
sperimentato con questi due amici che oggi ricordo con grande affetto in questo
anniversario strano.
I posts su questo blog
in ricordo di Carlo Doveri e Giacomo Contri:
22 marzo 2022 Giacomo B. Contri se ne è andato
21 gennaio 2019 A dieci anni dalla morte di Carlo Doveri
7 marzo 2014 Felicità e dipendenza
Raffaella Colombo ha risposto a questo post su una nostra chat di Whatsapp:
"Come dici bene Roby: è strano. Penso alla pulsione di morte. Sapendo che la fine è vicina, non è vero che c’è lotta per la vita contro la morte, c’è la constatazione che il corpo non è più sede di soddisfazione. Ma la memoria della soddisfazione fruita è un pensiero che resta presente. E non viene meno.
Come sarà diventato l’io senza più corpo?
So soltanto di una strana e costante compagnia, di una percezione del tempo che non so definire."
Trovo affascinanti due affermazioni di Raffaella: "il corpo è sede di soddisfazione" e "la memoria della soddisfazione fruita è un pensiero che resta presente". Trovo sia una magnifica immagine/spiegazione dell'idea del "far memoria", del "ricordare per sempre", che va al di là di noi che ricordiamo solo per un periodo in cui ci siamo. E mi fa anche intuire che la funzione del corpo, cioè della nostra esistenza corporea, è quella di essere "sede di soddisfazione" affinché noi, ma poi in fondo tutto il creato, ne possa fare memoria per sempre. È magnifico.
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