10 anni fa Carlo se ne è andato
Faccio fatica a pensare che oggi sono già dieci anni da quando Carlo ci ha lasciato, a cinquant'anni, con progetti e sogni da realizzare, soprattutto quello di vedere grandi i suoi due figli.Anna il 9 gennaio scorso a pochi giorni dal 10mo anniversario dalla morte del papà ha dato alla luce Rachele, la prima nipote di Carlo.
È bella l'immagine che la fede propone, di Carlo che gioisce dal paradiso per questo straordinario avvenimento.
Mi sono riletto come l'avevo ricordato in un editoriale sul numero di aprile 2009 della rivista di Caritas Ticino:
editoriale R1 2009 |
Carlo mi ha lasciato un'eredità che ritrovo quotidianamente nel mio rapporto con la realtà che posso sintetizzare così: ciò che conta è il pensiero. L'azione è solo una conseguenza per certi versi secondaria di ciò che pensiamo, di come ci pensiamo. Forse perché era entrato nell'universo di Giacomo Contri che mi ha aiutato ad avvicinare e di cui ho intuito una genialità che mi ha affascinato. E nel solco di un altro maestro come Luigi Giussani, con Carlo abbiamo messo a tema continuamente l'assoluta necessità di essere radicali, nell'andare a fondo di quello che incrociamo e che ci interroga.
Un giorno o l'altro vorrei realizzare un pezzo musicale da dedicargli ma finora non ci sono riuscito se non indirettamente con la musica della serie video che ho realizzarto con Giacomo Contri dedicata a lui e al vescovo Eugenio Corecco su un tema caro a Carlo, quello dell'educazione.
E con Giacomo, anche dopo 10 anni, posso ancora ripetere: "Non sono felice che sia morto, proprio non sono mai stato felice che sia morto, mi manca"
Un ulteriore ricordo di Carlo e una sua lezione del 2001 agli operatori di Caritas Ticino nel post del 2014 "FELICITÀ E DIPENDENZA"
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