Oggi cinquant'anni fa al ristorante Storni di tesserete iniziava la mia storia felice di mezzo secolo con Dani. Diciannove anni io e diciasette lei. Tre anni dopo ci sposavamo, ma dopo due settimane da quella sera avevo la certezza che quella ragazza l'avrei sposata, insomma con quella persona avrei passato mezzo secolo e forse di più.
Cinque figli e una nipote di sei anni che ha iniziato la scuola in questi giorni, questo è quanto scaturito da quell'incontro il 24 agosto 1968. Era il 68 che segnava un cambiamento epocale per il mondo occidentale, per la mia generazione, ma per noi due è cambiata proprio la vita che abbiamo cominciato a condividere costruendo assieme. Certamente difficile allora immaginare mezzo secolo di storia assieme, la percezione del tempo cambia con l'età e sicuramente mezzo secolo ci sarà sembrato un'enormità. Oggi è bello guardare a questo tempo lungo di continua scopertà della realtà a due e con i figli. Due entità individuali che condividono affetto e storia costruendo un percorso assieme. Non guardo indietro, non ho l'abitudine, non guardo indietro con nostalgia, guardo al presente e al futuro con gioia e gratitudine per la straordinaria esperienza che mi è stata data. Tanti segni che marcano ciò che è avvenuto e ciò che di conseguenza avviene oggi.
La foto di Mila che al primo giorno di scuola ha il cartellino col nome sul banco dice che il 24 agosto 1968 quella immagine era già in qualche modo nella storia in divenire anche se non potevamo averne la minima idea. Che ci sia un destino predefinito oppure no, a posteriori non cambia nulla se non nel modo come si considerano e si concatenano gli avvenimenti. Ho la percezione precisa che il meglio che potesse capitarmi è stato incontrare e riconoscere quella persona "giusta" per stare assieme per sempre. È una certezza cartesiana, razionale, prima che espressione dell'emozione profonda del riconoscimento di un'altra persona che per mezzo secolo è stata costantemente sia parte di me, in unità con me, sia alterità che si svela e si scopre ogni giorno nella sua unicità. Questo significa costante bilanciamento della profonda vicinanza e conoscenza che però è caratterizzata dalla continua curiosità, scoperta e sorpresa di quell'alterità originale irrepetibile che mi cammina accanto. Fantastico. Potrebbero sembrare considerazioni di natura intellettuale ma sono la vita di tutti i giorni che anno dopo anno si rivela in tutta la sua ricchezza dal piacere di svegliarsi con quel volto accanto, al correre costruendo assieme mille cose. Il piacere di ascoltarla e di conoscere i suoi autori preferiti che non leggerò mai ma che mi sembra di aver letto. Il confronto di idee, non sempre in sintonia perfetta ma sempre in una interazione e scambio profiquo. Curiosità e interesse per una persona per me assolutamente straordinaria anche dopo mezzo secolo.
Assierme oggi guardiamo questa big family con 5 figli, due mogli, due morose, un moroso e una nipote, che sono un assieme incredibile di potenzialità da scoprire ogni giorno. Con loro trovo stimoli e risposte su piani molto diversi, dall'economia alla sociologia, dalla politica alla musica, dal cinema all'arte in generale, dalla tecnologia alle storie di tutti i giorni. La parola gratitudine è quella giusta per definire tutto questo.
Nora, Mila e Elia
Antonio e Alice
Stefania e Giona
Basilio e Marion
Giulia e Gioacchino
Il 24 agosto 2018, mezzo secolo dopo, eccoci di nuovo al ristorante Storni di Tesserete con Giona e Alice in rappresentanza di tutta la band
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