sabato 21 gennaio 2023

Ricordando Carlo e Giacomo

21 gennaio: un anniversario che mi interroga

Due amici, mariti di due sorelle mie amiche muoiono lo stesso giorno a distanza di 13 anni. Giacomo un anno fa. Non credo ad una coincidenza ma a qualcosa di misterioso che ha legato queste due persone straordinarie che ho avuto la fortuna di frequentare, e che riconosco fra i pochi saggi che hanno accompagnato la mia vita. Erano due che pensavano bene. 
Mi mancano. Se struggente è la mancanza di persone a cui si è voluto bene, incolmabile è il desiderio di poter dialogare ancora con chi era geniale nella capacità di sguardo sulla realtà. Nostalgia e bisogno di saggi, di maestri con cui condividere l’anelito esistenziale: chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Con Carlo e Giacomo ho sperimentato quasi in modo tangibile che ciò che conta veramente è il pensiero. L’azione segue, può anche essere dirompente ma pur sempre effimera rispetto al pensiero che rimane nel tempo, come espressione della verità che non può essere cancellata. Tutto può essere tolto e spazzato via ma non il pensiero. Questo ho sperimentato con questi due amici che oggi ricordo con grande affetto in questo anniversario strano.
 
I posts su questo blog in ricordo di Carlo Doveri e Giacomo Contri:

Raffaella Colombo ha risposto a questo post su una nostra chat di Whatsapp:
"Come dici bene Roby: è strano. Penso alla pulsione di morte. Sapendo che la fine è vicina, non è vero che c’è lotta per la vita contro la morte, c’è la constatazione che il corpo non è più sede di soddisfazione. Ma la memoria della soddisfazione fruita è un pensiero che resta presente. E non viene meno. 
Come sarà diventato l’io senza più corpo? 
So soltanto di una strana e costante compagnia, di una percezione del tempo che non so definire."

Trovo affascinanti due affermazioni di Raffaella: "il corpo è sede di soddisfazione" e "la memoria della soddisfazione fruita è un pensiero che resta presente". Trovo sia una magnifica immagine/spiegazione dell'idea del "far memoria", del "ricordare per sempre", che va al di là di noi che ricordiamo solo per un periodo in cui ci siamo. E mi fa anche intuire che la funzione del corpo, cioè della nostra esistenza corporea, è quella di essere "sede di soddisfazione" affinché noi, ma poi in fondo tutto il creato, ne possa fare memoria per sempre. È magnifico.