martedì 1 aprile 2025

Alterità e amicizia

70 anni di un’amica

A 70 anni se hai vissuto con intensità i rapporti con quelli che hanno attraversato il tuo cammino, puoi avere amici da mezzo secolo. Un’amica ha voluto festeggiare questo traguardo con quelli che più da vicino hanno condiviso un pezzo di strada. Ci ha riuniti quindi, un gruppo ristretto, in un luogo austero carico di storia per una cena.

A un certo punto della serata ha preso la parola, hanno spento la musica di fondo, e ha fatto il giro di tutti i convitati indirizzando a ciascuno un pensiero a partire dalla storia di amicizia, con aneddoti, e molte considerazioni su ciò che ha caratterizzato la relazione con ciascuno. Ne è risultata una carellata di approfondimenti sul tema dell’amicizia e dell’amore, come se ci fosse un canovaccio per una lezione. Ma ricucendo i ricordi e in particolare sottolineando gli elementi più caratteristici di ogni relazione ne è risultato un percorso di una vita attraverso gli incontri con quegli amici di lunga data.

Indubbiamente la sensibilità e l’attenzione di questa persona che si è raccontata attraverso il suo sguardo sulle persone diventate suoi amici, sul fratello e sul marito, sono stati gli elementi determinanti di quel momento particolarmente bello, commovente e gratificante, ma credo che in quella scelta di una modalità particolare per comunicarci il suo affetto abbia giocato anche una pedagogia di vita che permette di cogliere i dettagli che a molti sfuggirebbero.

Credo si possa dire che in quella mezz’ora ci fossero gli elementi di riflessione per un approfondimento della questione nodale dell’alterità. La saggezza che volente o nolente ti ritrovi sulle spalle a 70 anni se hai saputo raccogliere gli input per capire il significato dell’alterità, probabilmente ti ha fatto fare anche qualche passo per rispondere agli altri quesiti fondamentali dell’esistenza: da dove vengo, chi sono, dove vado.

Mi colpisce sempre partecipare a occasioni dove sento la forza di un pensiero sano che è sempre vincente nonostante sia statisticamente minoritario. Come in uno scenario di un film scritto bene, il pensiero sano si accompagna con una sorta di armonia che esprime la bellezza del creato, della realtà che ci circonda. 

Bellezza anche nella sofferenza quando si riesce a cogliere l’essenziale, ciò che è davvero essenziale. Un’amica che non ha potuto venire perché molto ammalata ha partecipato un po’ in remoto e mi sembrava perfettamente integrata in quel momento di racconto della vita che vale sempre la pena di essere vissuta pienamente.

Ho una profonda gratitudine per poter avere diverse occasioni dove la riflessione permette di cogliere i nodi essenziali di una esistenza felice. Perché di questo si tratta, la ricerca della felicità, che esiste ed è per certi versi a portata di mano: è dove si trovano le risposte di senso legate all’alterità. Quello che poi in termini semplici chiamiamo amicizia.