martedì 25 agosto 2020

Nebula dell'Aquila per i 69 anni di Dani

Buon compleanno dall'universo

Dani è tornata da una breve vacanza marittima ad Albenga con Angela (sua sorella) e Aurelia (una amica) dove ha festeggiato il suo 69esimo compleanno
Poco dopo entrando in camera ha fatto un salto ed è rimasta immobile per qualche secondo di fronte al suo regalo di compleanno di cui non sospettava nulla:
una gigantografia (282cmx145cm) della Nebula dell'Aquila fotografata da Basilio. Osservabile anche con effetto notte grazie a una fila di led azionabili dalla postazione di Dani a letto.
Ma cominciamo questa vicenda dall'inizio o meglio dai tempi recenti, visto che la nebulosa si è formata 2 o 3 milioni di anni fa'. Basilio (mio figlio), che fa foto astronomiche straordinarie, l'ha fotografata quest'anno catturando la sua immagine che risale a circa 5700 anni luce. Il termine fotografare forse è fuorviante per chi crede che significhi schiacciare il bottone dello scatto, perché si tratta di ben altro lavoro. Ecco la scheda tecnica che mi ha fornito Basilio:

Nebulosa dell'Aquila (M16/NGC6611)
Nebulosa a emissione nella costellazione del Serpente. A ~5700 anni luce di distanza dalla terra si formò tra 2 e 3 milioni di anni fa (al tempo degli australopitechi) e fu scoperta nel 1746 dall'astronomo di Losanna Jean-Philippe Loÿs de Cheseaux. 
I pilastri interni, composti di gas e polveri, scartano di continuo materiali che si comprimono al centro della nebulosa per generare periodicamente nuove stelle. Prima di consumarsi completamente dovrebbero passare ancora almeno 100'000 anni.
La foto (di Basilio Noris):
Scattata sull'arco di 13 notti tra il 1 giugno e il 19 luglio 2020 da un balcone Zurighese con un telescopio Ritchey-Chrétien 8" e una astrocamera raffreddata, catturando globalmente 18 ore di luce separando le frequenze corrispondenti agli ioni di Zolfo II (4h), Idrogeno α (10h) e Ossigeno III (4h), materiali rappresentati rispettivamente dai colori rosso, oro e turchese. L'utilizzo di tecniche di modellizzazione del rumore e dei difetti ottici hanno permesso di estrarre l'immagine da un cielo con un forte inquinamento luminoso (Bortle Class 6)

Abbiamo cominciato a discutere via whatsapp con Basilio sulla possibilità di realizzare una parete o una gigantografia, ma volevamo che fosse di qualità. Lui ha trovato un laboratorio che ci ha stampato in un solo pezzo la foto che ha previamente rielaborato apposta per una stampa di quelle dimension. In una settimana è arrivato il tubo con la stampa arrotolata a Vaglio. Al primo sguardo, srotolata per terra nella mia falegnameria in stalla, è risultata impressionante.
Con Giona (mio figlio, gemello di Basilio) abbiamo comperato un piano di Pavatex e gli abbiamo fatto un'intelaiatura di listoni. Alla fine il tutto ha un'aria molto solida e stabile ma pesa probabilmente 25 kg. Quindi ingombrante e pesante. Abbiamo steso la stampa sopra al pannello
e poi abbiamo incollato in 4 tappe, spalmando con spatole colla bianca da falegname non diluita (sui blog dicono di diluirla ma è meglio non farlo). Decine di vecchi album di fumetti hanno fatto da peso per l'incollatura dei bordi.
Il giorno dopo il pannello era pronto ma come farlo entrare con  quelle dimensioni in una vecchia casa? Dalla finestra. 
Ed ecco il reportage minuto per minuto che Ingrid (mia sorella) ha fatto dell'operazione mentre Marco (suo marito) ha fatto il terzo uomo necessario per essere attivi su tre piani. E persino Joël, un vicino, dalla finestra, ha partecipato divertendosi in questa situazione "fuori scala"
Più velocemente di quanto mi aspettassi, la gigantografia era appesa al muro.

Basilio Noris, autore della foto, un mese dopo in visita a Vaglio


3 commenti:

Giancarlo Camenisch ha detto...

Fortunatamente la finestra a suo tempo era stata fatta della dimensione giusta!

Roby Noris ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dani Noris ha detto...

Il mio Roby, sempre in azione. Non può (nemmeno lui) aggiungere giorni alla nostra vita, ma aggiunge vita a ogni nostro giorno.