giovedì 26 settembre 2019

70 years old & 7'000 light-years

70 anni & 7000 anni luce (in inglese suona meglio!)

Il 29 luglio ho compiuto settant'anni e sono stato ampiamente festeggiato con una grande simpaticissima festa e un mucchio di regali e di auguri. 

Un gruppo di famigliari e amici ha persino realizzato un disco vinile 45giri con musica elettronica e voci. E un libretto fantastico di pensieri e immagini. Un'impresa non da poco anche solo trovare chi stampa un solo vinile 45 giri nel 2019!
Booklet vinile 45 giri Roby 70
Booklet disco vinile 45 giri Roby 70


E poi fra i tanti regali due strumenti musicali orientali (non ci sono nella foto), Un Ajaeng coreano e un Satar cinese degli Uyghur (Xinjiang).

Ecco l'Ajaeng

E il Satar, in un filmetto bucolico girato da Dani alla Picheta (vicino a Gola di Lago) dove sembra di essere in una valle dello Xinjiang!

E siccome la festa continua fra i regali ho anche due costruzioni Lego per occupare qualche settimana: il mitico furgone VW anni sessanta e il Taj Mahal. Se riuscirò a montarli facendo un time laps lo pubblicherò qui.

70 anni sono un bel numero visto che i numeri hanno nella nostra cultura una certa importanza e il tempo è una dimensione che ci interessa e ci interroga molto.
Durante tutta la vita cambia la percezione di cosa siano 70 anni di vita fino a quando non ci si arriva, prima sono lontanissimi e chi li ha ti sembra vecchissimo, poi la distanza si accorcia e i settantenni ti sembrano meno anziani e infine arrivi al traguardo e hai 70 anni, e ti si chiede come sia. Evidentemente ciò che conta è il proprio status, cioè cosa si fa, e da pensionato da due anni e mezzo, questa è la condizione che mi determina di più rispetto agli anni anagrafici. Una condizione gradevolissima dove non sono più condizionato dall'agenda ma dal piacere di far delle cose che mi interessano, e dal poter stare giornate intere con Dani con cui sto benissimo. 

Evidentemente è maggiormente presente una riflessione sulla finitezza, sulla morte, che razionalmente so essere più vicina di prima, ma che non mi preoccupa. Mi pare infatti di aver la fortuna di vivere un'esistenza armonica con la realtà spazio-temporale, nel senso che trovo una sorta di equilibrio fra la percezione soggettiva di me stesso, che considero ovviamente molto importante, e il fatto oggettivo che ciò che mi circonda è infinitamente grande e rende la mia presenza relativamente trascurabile. Non sono deluso nel constatare che conto così poco o quasi nulla nello spazio e nel tempo perché mi pare ci sia una sorta di saggezza in un disegno ampio di cui anche io faccio parte. 

Mi colpiscono le splendide fotografie astronomiche che Basilio (mio figlio) realizza con una sofisticata tecnologia e che mi manda regolarmente, soprattutto per un aspetto, gli anni luce di distanza a cui le immagini si riferiscono. 7000 anni luce significa infatti che l'immagine che guardo descrive una situazione come era 7000 anni fa. Forse oggi quelle stelle non ci sono più o sono qualcos'altro, o magari sono ancora lì tali e quali. Comunque io con i miei 70 anni ho vissuto 100 volte meno dell'intervallo di tempo a cui la fotografia si riferisce. 
Guardare questa immagine mi aiuta a ricentrare i miei 70 anni, soprattutto se penso che 7000 anni sono una bazzecola per l'universo.