Buon compleanno Elia
Se hai 5 figli e il primo, nato quando ne avevi 26, compie 50 anni significa che di strada ne hai fatta un bel po'. Poi siccome la vita media si è allungata parecchio, dimunuisce la percezione del tempo passato e della condizione di anziano che tutto sommato sembra ancora da definire in rapporto a chi ha passato i novanta e se la cava. Sensazione strana ma gratificante nel guardare a un figlio cinquantenne che mi sembra vivere bene il suo mezzo secolo con una bella famiglia. Il gioco della "descendance" con una nipote adorabile, fa riflettere su come siamo costruiti per scrivere quel pezzetto di storia dell'umanità che ci è affidata.
Probabilmente ciò che resta negli esseri umani dell'istinto di consevazione della specie condizionano quella percezione residua della responsabilità dei genitori nel garantire la sopravvivenza dei figli: questo credo si manifesti in una falsata considerazione dei figli che ci appaiono sempre non abbastanza grandi da essere lasciati andare per conto proprio, come se avessimo sempre un ruolo attivo. Evidentemente non è vero ed è ben poco razionale, lo sappiamo, ma siamo bravi a mascherare a noi stessi questa relaziona anomala che in modo poco coscente da qualche parte è presente. Sicuramente più siamo cartesiani per temperamento, e meno questa percezione strampalata del nostro presunto ruolo si manifesta, ma da qualche parte credo rimanga anche se assopita.
Con gratitudine, affetto e orgoglio paterno, guardo Elia, "altro" da me, forse sempre più "altro" da me, che scrive il suo pezzo di storia. È affascinante questa percezione dell'alterità in un rapporto affettivo, dove lo stupore è forse la caratteristica più evidente.
Una magnifica festa in giardino con 70/80 persone venute anche da lontano, belle persone, vivaci, simpatiche; con Giona abbiamo grigliato una montagna di carne e qualche spiedino vegetariano. Giocando con un Sequencer, un sintetizzatore, un Theremin e numerosi pedali per effetti, ho partecipato a un pezzo musicale assieme a Alice al trombone e Antonio alla batteria, per accompagnare un improvvisato coro, il tutto, a tratti, come sfondo per accompagnere la lettura di Mila dei testi augurali delle tre donne di Elia: mamma, moglie e figlia. Molto carino e sembra sia piaciuto davvero.
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